In Piemonte
Il 10 giugno 2006 a Villadeati (Alessandria) è nato il coordinamento tra gli Osservatori del Paesaggio del Piemonte. I fondatori sono stati sette:
- Osservatorio Biellese Beni Culturali e Paesaggio
- Osservatorio del Paesaggio del Monferrato Casalese
- Osservatorio del Paesaggio Alessandrino
- Osservatorio del Paesaggio dei Parchi del Po e della Collina Torinese
- Osservatorio del Paesaggio dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea
- Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero
- Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano
Negli ultimi anni sono nati, in Piemonte, altri tre Osservatori che hanno aderito alla rete.
- Osservatorio del Paesaggio del Mongioie
- Osservatorio per il Paesaggio delle Valli Alta Bormida e Uzzone
- Osservatorio del Paesaggio dell’Ovest Ticino e della Bassa Novarese
Dal 2006 al 2009 il coordinatore è stato Francesco Alberti La Marmora dell’Osservatorio Biellese. Dal 2010 al 2013 l’incarico è passato a Marco Devecchi dell’Osservatorio per il Monferrato e l’Astigiano. Dal 2013 al 2017 è stato coordinatore Valerio Di Battista dell’Osservatorio del Monferrato Casalese.
Dal gennaio 2017 è coordinatrice Daniela Bosia dell’Osservatorio del Mongioie. Lo storico dell’attività della rete e tutte le iniziative d’attualità sono sul sito dell’Osservatorio per il Monferrato e l’Astigiano.
In Italia
La maggior parte degli Osservatori del Paesaggio si possono suddividere in due categorie. Quelli creati dalle istituzioni (top down), e quelli nati come libera espressione dei cittadini e del mondo associativo non-profit (bottom up).
L’Osservatorio Nazionale per la Qualità del Paesaggio ha assunto la sua forma definitiva col Decreto Ministeriale 312/2013, benché fosse stato di fatto istituito il 15 marzo 2006 secondo quanto previsto dall’articolo 133 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, numero 42). Secondo quanto si legge sul sito del Ministero dei Beni Culturali, l’Osservatorio ha “il compito di formulare studi, analisi e proposte su cui il Ministero e le Regioni definiscono d’intesa le politiche per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio”.
Anche le Regioni in questi anni hanno istituito gli Osservatori regionali previsti dal Codice Beni Culturali. In alcuni casi, questi osservatori sono coincisi con dipartimenti e funzioni già esistenti – di solito Ambiente e Cultura.
Aggiornata al 2015, questa è la mappa delle Regioni con un proprio osservatorio del paesaggio. La Regione Piemonte dovrebbe costituire l’Osservatorio del Paesaggio nel 2018.
Difficile definire il numero degli Osservatori del Paesaggio italiani che sono diretta espressione di movimenti, comitati e enti del non-profit. La forma più diffusa è quella della onlus, ma esistono osservatori con altre vesti giuridiche e gruppi spontanei non registrati o nati in seno ad altri soggetti (per esempio, negli ecomusei o nelle Pro Loco). Esistono anche Osservatori che sono forme “ibride” – vie di mezzo tra bottom up e top down. Un esempio sono gli Osservatori nati dagli enti parco o dalle università, oppure gli Osservatori locali creati come emanazione dell’Osservatorio regionale.
Aggiornato al 2015, questo è l’elenco degli Osservatori del Paesaggio in Italia.
In Europa
Nel febbraio del 2008 a Baarn in Olanda, organizzazioni della società civile hanno dato vita alla rete europea CivilScape che si è poi costituita ufficialmente a Firenze qualche mese più tardi. Il coordinamento degli Osservatori del Paesaggio del Piemonte e quindi l’Osservatorio Biellese Beni Culturali e Paesaggio sono stati tra i soci fondatori.
CivilScape è una rete di Ong che si impegnano nella sensibilizzazione dei cittadini attorno all’applicazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Fa parte della Conferenza delle Ong del Consiglio d’Europa e di diversi network europei tra i quali European Heritage Alliance che è tra i promotori dell’Anno Europeo per il Patrimonio Culturale 2018. A luglio 2018, 132 organizzazioni fanno parte di CivilScape che è presente in 32 Stati del Consiglio d’Europa.
UniScape è la rete europea delle università che operano per l’applicazione della Convenzione Europea del Paesaggio.
La rete di amministrazioni locali europee RECEP-ENELC, fondata nel 2008, si è sciolta nel 2016.
In Europa esistono organizzazioni governative e non-profit che si occupano di paesaggio e che si ispirano alla Convenzione Europea del Paesaggio. Ma gli osservatori del paesaggio bottom up, così come li conosciamo in Italia e in particolare in Piemonte, sembrano essere una nostra peculiarità.
Un’organizzazione governativa che è diventata un modello europeo per gli interventi sul paesaggio è l’Osservatorio del Paesaggio della Catalogna (Spagna). Il coordinatore dell’Osservatorio della Catalogna, Pere Sala i Marti è segretario generale di CivilScape.
LandschappenNL è invece la variante olandese di Osservatorio del Paesaggio nazionale. Se ne è parlato in un convegno internazionale nel febbraio 2017 ad Amersfoort, dedicato proprio a fare il punto sugli osservatori in Europa. Si possono consultare gli atti online.
Questa è una mappa, ancora in aggiornamento, sulla presenza degli osservatori del paesaggio in Europa.
Nel Mondo
All’interno della rete International Federation of Landscape Architects (IFLA) sono nate iniziative che si ispirano all’esperienza europea e alla Convenzione Europea del Paesaggio. Una delle più interessanti è Latin American Landscape Initiative (LALI). L’Osservatorio della Catalogna è tra i soci di LALI.