Osservatorio del biellese beni culturali e paesaggio

Salvare l’anima delle ex Fabbriche Rivetti

Le ex Fabbriche Rivetti, luogo cruciale della campagna EST-Urbano, sono state raccontate da un servizio del giornalista di RAI3 Piemonte, Vanni Caratto, andato in onda giovedì 17 marzo 2022 nella trasmissione Buongiorno Regione.

Il servizio si apre con l’intervista a Pier Giorgio Clerici del Centro Documentazione Camera del Lavoro che, figlio e nipote di operai dell’ex Rivetti, ha egli stesso lavorato all’interno del grande complesso di via Carso. Pier Giorgio apre con una dichiarazione che meglio di tante altre sintetizza il percorso che abbiamo messo in moto con EST-Urbano

«E’ importante salvare l’anima, lo spirito di questi luoghi. Perché sennò è ammazzare la città»

Pier Giorgio Clerici, centro documentazione cgil biella

La clip completa del servizio di Vanni Caratto è disponibile sul sito di RaiNews.

EST-Urbano: qual è la nostra Agenda

Cosa pensiamo

  • EST-Urbano non è una somma incoerente di aree dismesse e interstizi di città, bensì è un sistema urbano unico e come tale va guardato, capito, immaginato.
  • Il sistema dell’EST-Urbano contiene, scritti nel paesaggio, i valori della città laniera che Biella è stata nella Storia.
  • Sono luoghi che parlano di lavoro, di imprenditorialità, di conquiste sociali, di diritti. Valori di cui il presente (e il futuro) hanno ancora bisogno.
  • Le due rive verdi e il torrente sono un valore ambientale. Un’area di natura in città che può diventare una risorsa tutta da vivere.

Agenda

– Raccogliere contributi metodologici, strumenti di analisi, buone prassi da esperti di rigenerazione urbana e territoriale, da restituire attraverso eventi e iniziative per pubblici specializzati o generici.

– Raccogliere e promuovere buone prassi imprenditoriali che coniughino innovazione, sostenbilità, responsabilità sociale.

– Sostenere un processo culturale che metta in luce i valori storici, sociali, ambientali dell’EST-Urbano e dell’industria manifatturiera che ha plasmato il paesaggio di Biella.

– Costruire uno spazio terzo, super partes, di dibattito e riflessione per i portatori di interesse pubblici e privati, adoperandoci affinchè EST-Urbano entri nelle loro agende.

Cosa vogliamo

  • Che il sistema EST-Urbano diventi un esempio di riqualificazione e rivalorizzazione del paesaggio industriale di Biella e del Biellese.
  • Che il sistema EST-Urbano sia un luogo attrattivo per chi vuole fare impresa di qualità, sostenibile nel tempo, attenta al contesto sociale e umano.
  • Che il sistema EST-Urbano diventi un luogo accogliente, fruibile e possa migliorare la qualità della vita di chi lo abiterà.
  • Che il progetto finale sull’EST-Urbano, qualunque esso sia, nasca dalla città, dalla condivisione più ampia possibile delle visioni, dei bisogni, degli sguardi.

Cosa non vogliamo

  • L’approccio “spezzatino”: ogni elemento – aree dismesse, singoli edifici, zone verdi, torrente –   gestito come fosse staccato da tutto il sistema, senza coerenza, senza una visione complessiva.
  • Le operazioni immobiliari mordi-e-fuggi di bassa qualità che hanno un doppio effetto: degradano per sempre il valore del sistema e dell’intera città, rischiano di trasformarsi in nuove aree dismesse nel giro di pochi anni.
  • Il basso livello di attenzione della comunità che consente a operazioni immobiliari di scarsa qualià di compiersi e arriva persino a giustificarle quasi fossero un “male minore” o una sorta di inevitabile destino, davanti al quale non possiamo far altro che alzare le mani.
  • La visione “passatista” nostalgica per cui tutto deve essere museificato o quella “iper-vincolistica” per la quale tutto deve restare intoccato e intoccabile.

EST-Urbano Agenda in pdf sfogliabile

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EST-Urbano: rivedi la tavola rotonda

Capire i luoghi del sistema EST-Urbano partendo dalla prospettiva di chi li abita o ci lavora. Questi i temi della seconda serata di EST-Urbano Momento Zero 16 febbraio 2022.
Alla tavola rotonda digitale sono intervenuti Luca Guzzo (Confederazione Nazionale Artigianato), Angelo Sacco (Confersercenti), Vittorio Porta (Ordine Provinciale degli Architetti), Franco Panuccio (Collegio Costruttori ANCE Biella), Davide Furfaro (delegazione FAI Biella), Nicholas Ferrara (Better Places aps/Spazio Hydro), Mauro Vercellotti (UCID Biella). Inoltre Paola Bacchi ha presentato gli esiti del concorso di idee sull’ex Ospedale realizzato nel 2013 mentre Andrea Polidori, vice presidente dell’Osservatorio, ha parlato dello studio di fattibilità del Parco Fluviale del cui gruppo di lavoro aveva fatto parte. La serata è stata moderata dal professor Paolo Castelnovi.

EST-Urbano: rivedi gli interventi di Brustio e Castelnovi

Dalla Stazione San Paolo all’ex Ospedale: quali sono le tutele che riguardano il sistema EST-Urbano di Biella. E perché si deve parlare di “sistema”?
RIVEDI GLI INTERVENTI DELL’ONLINE TALK DEL 9 FEBBRAIO 2022 SUL CANALE YOUTUBE
– Paolo Castelnovi,  docente di progettazione urbanistica e pianificazione territoriale al Politecnico di Torino fino al 2012, coordinatore di numerosi strumenti tra cui i PPR del Piemonte e il PTP della Valle d’Aosta.

Marina Brustio, architetto, funzionario di zona per la tutela monumentale e paesaggistica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Vercelli e VCO.




Q&A e dibattito finale

EST-Urbano: un percorso condiviso e plurale

Mercoledì 9 febbraio si è aperta la campagna EST-Urbano con il primo online talk. Questa è l’introduzione della presidente dell’Osservatorio del Biellese Beni Culturali e Paesaggio alla serata. La registrazione di tutto il talk è disponibile sulla pagina Facebook dell’Osservatorio e presto saranno disponibili i video dei singoli interventi sul nostro canale YouTube.

«Comincio col dirvi cosa vorremmo fosse EST-Urbano. Vorremmo fosse una campagna di sensibilizzazione e riflessione condivisa sul futuro di quella parte della città di Biella che va dall’ex Ospedale alla stazione San Paolo.

La nostra idea di EST-Urbano la vedete nel logo che abbiamo scelto per questa campagna.
In questo logo i tre colori indicano il fiume, le aree verdi lungo le sue sponde e i “corpi urbani” che sono, a partire dall’alto il vecchio Ospedale, le ex Pettinature, gli Ex Rivetti fino all’ultimo riquadro giallo che è la stazione ferroviaria.
Da questa rappresentazione si capisce come EST-Urbano sia un sistema. Non una semplice somma di oggetti. E questa complessità chiede, a nostro avviso, uno sforzo di comprensione, esplorazione, immaginazione che deve andare oltre le singole “scatole vuote” – permettetemi di chiamarle così – e i singoli progetti su quelle “scatole vuote”.

Quando dico “a nostro avviso” parlo a nome dell’Osservatorio del Biellese Beni Culturali e Paesaggio che è il promotore di EST-Urbano e del processo partecipativo condiviso che inizia questa sera e che ha già una seconda tappa vicinissima, la tavola rotonda di mercoledì 16 febbraio alle 21 alla quale siete invitati.

Questo cui state partecipando infatti non è un convegno che si chiuderà nel momento in cui spegneremo il computer.
Vorremmo fosse invece l’avvio di un percorso di dialogo e riflessione a più voci con l’obiettivo di alzare il livello, alzare lo sguardo, come fossimo anche noi dei droni, per provare insieme a capire e immaginare quali opportunità per la città di Biella contenga il sistema dell’EST-Urbano.

L’Osservatorio non è nuovo a questi processi. Esistiamo dal 1998. Siamo un’organizzazione del terzo settore che ha al suo interno associazioni, fondazioni, soggetti che sono espressione della società civile e sono impegnati, a vario titolo, nel campo del paesaggio e dei beni culturali.

Il paesaggio è lo spazio dentro il quale viviamo tutti insieme. E’ così che lo intendiamo all’Osservatorio. E’ così che facciamo nostri i principi della Convenzione Europea del Paesaggio del Consiglio d’Europa che è il pilastro delle nostre azioni. Anche della campagna che inizia stasera.
Se fossimo in un altro contesto, definirei il paesaggio la biosfera, cioè quella fascia di atmosfera terrestre che contiene la vita e tutto quello che conosciamo. Paesaggio è tutto. Paesaggio è tutti. E come tale la responsabilità delle sue trasformazioni appartiene alla comunità, agli abitanti, a noi.

EST-Urbano vorremmo si sviluppasse attraverso tre azioni: capire, sentire, immaginare. Stasera partiamo dall’azione del capire.
Capire quali sono le tutele che la normativa prevede per questa area della città. Capirne la specificità e l’unicità che vanno di pari passo.
Per aiutarci in questa comprensione, l’Osservatorio ha invitato l’architetto Marina Brustio che è il funzionario di zona per la Soprintendenza e il professor Paolo Castelnovi che ha insegnato pianificazione territoriale al Politecnico di Torino e che ha tra l’altro partecipato alla stesura del Piano Paesaggistico Regionale.

Come vi dicevo, questo non è un convegno. E aggiungo anche un’altra cosa per sgombrare subito il campo da possibili fraintendimenti.
Lo so che viviamo in un’epoca dove si ricorre troppo spesso alle semplificazioni e lo si fa purtroppo non con l’obiettivo di “rendere semplice” ma col risultato di “banalizzare” e di “categorizzare” in un modo che è divisivo e sterile.
Quello che parte stasera vorremo fosse un percorso complesso, aperto e plurale – faticoso, lento ma coraggioso – nel quale l’Osservatorio mette a disposizione la sua esperienza in fatto di approccio metodologico, di contatti, di competenze.
Non è il Comitato del No o il Comitato del Sì.
Noi non vogliamo dire sì o no, perché non è il nostro lavoro.

Noi vorremmo però che i Sì e i No nascessero da un coinvolgimento di tutte le voci che è possibile coinvolgere in questo momento. Che nascessero dalla città, dalle forze creative dei suoi abitanti e dei rappresentanti.

Perché il paesaggio è un po’ come l’aria per la biosfera. Una volta tolto non c’è più alcuna possibilità di recuperarlo. Una volta bruciato è perso per sempre.
Ecco, noi come Osservatorio crediamo che per Biella questa di immaginare il futuro dell’EST-Urbano sia invece un’occasione storica decisiva da non bruciare. Del resto, siamo stati designati città creativa e questo dà a tutti una responsabilità ma anche delle straordinarie opportunità da non sprecare. Grazie a tutti e siete tanti stasera. Tutti portatori di tanti sguardi diversi. Non potremmo cominciare dunque il nostro percorso in un modo migliore».

Presidente-Osservatorio-Biellese-Paesaggio-EST-Urbano-9-febbraio-2022

EST-Urbano Momento Zero 9 – 16 febbraio

Mercoledì 9 febbraio 2022 – 21.00

Dalla Stazione San Paolo all’ex Ospedale: quali sono le tutele che riguardano il sistema EST-Urbano di Biella. E perché si deve parlare di “sistema”?
ONLINE TALK CON
– Paolo Castelnovi,  docente di progettazione urbanistica e pianificazione territoriale al Politecnico di Torino fino al 2012, coordinatore di numerosi strumenti tra cui i PPR del Piemonte e il PTP della Valle d’Aosta.

Marina Brustio, architetto, funzionario di zona per la tutela monumentale e paesaggistica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Vercelli e VCO.

EST-Urbano Momento Zero 9 febbraio – Intervento di Paolo Castelnovi

EST-Urbano Momento Zero 9 febbraio – Intervento Marina Brustio

EST-Urbano Momento Zero 9 febbraio – Q&A e dibattito dopo gli interventi di Brustio e Castelnovi

Mercoledì 16 febbraio 2022 – 21.00

Capire i luoghi del sistema EST-Urbano partendo dalla prospettiva di chi li abita o ci lavora.
Prima tavola rotonda con le associazioni, gli ordini professionali, le organizzazioni di categoria, i cittadini. Sono intervenuti Luca Guzzo (Confederazione Nazionale Artigianato), Angelo Sacco (Confersercenti), Vittorio Porta (Ordine Provinciale degli Architetti), Franco Panuccio (Collegio Costruttori ANCE Biella), Davide Furfaro (delegazione FAI Biella), Nicholas Ferrara (Better Places aps/Spazio Hydro), Mauro Vercellotti (UCID Biella). Inoltre Paola Bacchi ha presentato gli esiti del concorso di idee sull’ex Ospedale realizzato nel 2013 mentre Andrea Polidori, vice presidente dell’Osservatorio, ha parlato dello studio di fattibilità del Parco Fluviale del cui gruppo di lavoro aveva fatto parte. La serata è stata moderata dal professor Paolo Castelnovi.

EST-Urbano Momento Zero 16 febbraio – Il live della Tavola Rotonda

Area via Carso-Cervo a Biella: apriamo uno spazio di riflessione allargata

Trasformazioni urbane e operazioni immobiliari che interessano in particolare quella parte di Biella, compresa tra il torrente Cervo e la via Carso, nella quale si concentrano alcuni dei maggiori “vuoti” dismessi della città: dal complesso delle Pettinature Riunite, all’area degli ex Rivetti, agli stabili del vecchio ospedale.
Ne abbiamo letto sui media locali in questi mesi, abbiamo ascoltato le interessanti riflessioni emerse dalla XV Tavola Rotonda di UCID il 4 dicembre, siamo stati coinvolti e interpellati su questi temi da un gruppo di cittadini che hanno a cuore il futuro della città e che si pongono interrogativi cui, a nostro avviso, è necessario dare risposte.

Le volumetrie dismesse che insistono nell’area tra la via Carso e il Cervo non sono soltanto “scatoloni vuoti” tra i tanti che le crisi dell’ultimo decennio hanno disseminato nelle aree urbane della pianura Padana e nel resto d’Europa. Quei “vuoti” sono anche memoria e identità. Sono una parte dello spazio di vita quotidiano di tante persone che in quella parte di città abitano, lavorano, transitano. Le città sono spazi umani, mondi di relazioni in continua evoluzione. Come organismi viventi le città si trasformano, cercando sempre nuovi equilibri e assumendo forme differenti per adattarsi a un contesto che, come la pandemia ci ha confermato, ha i confini del Pianeta.

Dal nostro punto di osservazione, riteniamo che le trasformazioni del paesaggio non vadano semplicemente “lasciate accadere”, bensì vadano governate con una visione e obiettivi di ampio respiro. Lasciare che sia soltanto il mercato a governare le trasformazioni urbane può rivelarsi una scelta fragile e rischiosa sul lungo periodo.

Basta salire in macchina e percorrere la Trossi per avere sotto gli occhi la conferma dei limiti di questo tipo di approccio.
Quando dieci anni fa gli store sulla statale per Vercelli si moltiplicavano e fiorivano, tutti sarebbero stati pronti a scommettere che quello fosse il modello vincente. Ma è bastata l’onda d’urto di una crisi cominciata in una banca dall’altra parte dell’Oceano a cambiare del tutto le carte in tavola. Oggi la sequela di attività commerciali dismesse lungo la Trossi e le altre strade di accesso a Biella dovrebbe farci riflettere sull’eventualità di reiterare in modo pedissequo scelte delle quali abbiamo già sotto gli occhi la caducità.

L’era dei supermercati del resto sta tramontando negli Stati Uniti, dov’era nata, e non possiamo illuderci che sia eterna in Europa. E’ dunque il momento di sterzare, tutti insieme, verso nuove direzioni.

Per questo l’Osservatorio del Biellese Beni Culturali e Paesaggio si auspica che questa stagione di trasformazioni urbane e operazioni immobiliari diventi un’occasione nella quale la comunità riflette, si interroga e si dà risposte su un’idea di futuro il più condivisa possibile.

L’Osservatorio ritiene pertanto urgente avviare su questi tempi un percorso di confronto ampio e multiforme. Siamo quindi disponibili a proporci come luogo virtuale nel quale tutte le voci che vogliono confrontarsi sulle trasformazioni urbane della città possano avere uno spazio per farlo.

L’Osservatorio mette a disposizione la propria esperienza ventennale e la propria rete di contatti, sollecitando in primo luogo i propri soci a farsi parte attiva nella costruzione di momenti di riflessione condivisa che partiranno già a gennaio con una serie di iniziative di cui daremo presto comunicazione.

Lettera aperta dell’Osservatorio del Biellese Beni Culturali e Paesaggio ai cittadini biellesi, 20 dicembre 2021

Lettera aperta sull’ordinanza provinciale per il taglio piante 11/2021

Sabato 20 marzo abbiamo inviato ai direttori dei media biellesi una lettera aperta sull’ordinanza provinciale numero 11 del gennaio 2021 relativa al taglio delle piante al bordo delle strade.

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Biellese-Salento: esperienze e sguardi a confronto nella Giornata del Paesaggio

Uno sguardo in diagonale, dalle Alpi al Capo d’Otranto, con l’obiettivo comune di parlare di paesaggio e di partecipazione civile nei processi di trasformazione dei luoghi in cui viviamo.

Domenica 14 marzo 2021 nella Giornata Nazionale del Paesaggio, istituita dal MIBAC, abbiamo avuto la gradita opportunità di partecipare al webinar organizzato dai Poli biblio-museali di Lecce, Brindisi e Foggia con Esac Euromediterranean Seascapes Archaelogy Center e Università del Salento all’interno del ciclo “Paesaggi di Puglia. Della natura e delle genti. Dell’antico e dell’oggi”. Il vice presidente dell’OBBCP, Andrea Polidori, ha presentato un intervento sulle esperienze di partecipazione nella riqualificazione del paesaggio nel quale ha evidenziato le buone pratiche emerse durante i laboratori a Magnano e a Muzzano. Il webinar integrale è disponibile sulla pagina Facebook del Museo di Castromediano-Lecce.

Estetica e Geografia: il webinar

Sabato 5 dicembre 2020 per il ciclo I Sabati dell’Osservatorio abbiamo ospitato un dialogo online tra Paolo Castelnovi, docente al Politecnico di Torino e Paolo Furia, ricercatore del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Torino e autore del libro “Estetica e Geografia: spazio, luogo, paesaggio”, edito da Mimesis.

Puoi guardare il video integrale sulla pagina Facebook dell’Osservatorio dove è stato trasmesso in streaming.